Abbandono animali: reato penale

Siamo immersi completamente nella bella stagione ormai, molte persone sono già andate in vacanza, altre stanno per partire o si stanno organizzando un viaggio settembrino, ma durante questo periodo si sente sempre più spesso parlare di un bruttissimo tema che invade da sempre le nostre estati: l’abbandono animali.

In questo post abbiamo accennato in cosa consiste questa pratica così diffusa e cosa occorrerebbe fare nel caso in cui si dovesse assistervi, ma cerchiamo di capire di cosa si tratta nello specifico e quali sono le normative legali in proposito.

A volte si tende a farsi prendere dall’entusiasmo del momento, la voglia di adottare un cagnolino è tanta, si pensa che possa fare compagnia, donare amore, che sia fonte di coccole stile peluches, senza realizzare che, però, non si tratta solo di feste e allegria, ma di un impegno grande, che richiede presenza e costanza.

Nessuno ha mai detto che avere un animale domestico è una cosa semplice, per questo deve essere una scelta ponderata.

Molti trovano più semplice gettare la spugna, magari nei confronti di esemplari particolari e difficili da gestire, lasciando per strada quello che, fino a poco tempo prima, era a tutti gli effetti un componente della famiglia.

Ma chi abbandona, a cosa va incontro?

 

L’abbandono degli animali è un reato penale

 

I dati sono disastrosi, si contano cifre che si aggirano tra i 50.000 e 100.000 cani abbandonati all’anno, numeri davvero spaventosi in grado di far rabbrividire.

L’Italia rappresenta uno dei principali paesi responsabili di tale maltrattamento con tassi incredibilmente elevati e il problema sta nella situazione economica intermedia: vi è uno scontro laddove la volontà di sentirsi potenti e in grado di poter fare qualsiasi cosa solo per il gusto di farlo, si ritrova ad avere a che fare con la realtà dura e spiacevole dell’impossibilità.

Per poter arginare il problema, è stata, dunque, creata una legge che vede l’abbandono degli animali come un reato penale ai sensi dell’articolo 727 del codice penale I comma che afferma: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze”.

Fino all’arrivo della legge 89/2004 era l’unica disposizione in grado di monitorare le condizioni di vita degli animali e che sanzionava comportamenti poco idonei.

A seguito dell’intervento normativo avvenuto nel 2004, appunto, la tutela degli animali nell’ordinamento italiano si rafforzò, orientandosi anche ai delitti contro il sentimento per gli animali.

A tal proposito, il maltrattamento è stato ricondotto al nuovo art. 544-ter e per esso è stato previsto un grave regime sanzionatorio.

Non solo, la normativa 189/2004 ha ampliato il concetto di maltrattamento introducendo uccisione, spettacoli, sfruttamento, sevizie, combattimenti e manifestazioni.

 

Perché l’abbandono degli animali è così diffuso?

 

abbandono cani e gatti

 

La domanda che tipicamente sorge più spontanea è: ma come si fa ad avere il coraggio di abbandonare uno dei membri della propria famiglia? Perché poi è proprio di questo che si tratta, di riuscire a perdere completamente l’interesse nei confronti di un esserino che dipende da noi in tutto e per tutto.

La paura di non farcela, la convinzione che essendo animali possono avere la capacità di cavarsela da soli o la trascuratezza nei confronti dell’affezione, dei sentimenti e del bene che il cane o il gatto può effettivamente provare: forse sono queste le motivazioni, o forse si tratta di pura e mera cattiveria che porta alla concezione presuntuosa in cui l’uomo viene posizionato al centro dell’universo senza dare nessuna importanza a tutto il resto.

Le punte massime di abbandono sono in estate, come è facile intuire, quando la preoccupazione di non riuscire a farsi una vacanza degna di nota per colpa del proprio animale arriva alle stelle.

In questo periodo il tasso arriva ad essere intorno al 25-30%, ma non solo, esiste anche un altro periodo ottimo per decidere di lasciare il proprio cane a se stesso: subito dopo l’apertura della stagione di caccia. Questo semplicemente perché il segugio poco incline all’attività viene visto come inutile, un reietto, non ha senso tenerlo con sé.

I gatti ritrovati nei cassonetti della spazzatura o lasciati davanti a gattili e centri accreditati sono più di 80.000 all’anno. Tale cifra è derivata sempre da mancanza di attenzione e cura e per una concezione sbagliata che vede i mici indipendenti e poco bisognosi di una casa.

L’animale si trova improvvisamente rifiutato dalla famiglia che lo ha cresciuto, soffre, ha paura e grande senso di insoddisfazione.

Un cane lasciato sul ciglio della strada non comprende le motivazioni del gesto, convinto che possa essere temporaneo rimane ancorato all’idea che aveva dei propri padroni, si addossa colpe e tende a rimanere nello stesso luogo con la speranza di vederli tornare.

In molti casi le conseguenze possono essere relative alla morte dell’esemplare che incapace di cavarsela da solo tende a lasciarsi andare.

Non solo, il pericolo di incrementare gli incidenti aumenta sempre di più a causa da bestioline che, prese da stanchezza, confusione e timore, vagano alla ricerca di cibo o della propria famiglia.

 

Assistere a un abbandono: come comportarsi?

 

Non lasciamo che questa brutta abitudine divaghi passando continuamente inosservata, facciamo qualcosa se ne abbiamo la possibilità!

È difficile trovarsi ad assistere a un crimine di questo tipo, di solito viene effettuato cautamente e in luoghi nascosti, ma cosa fare nel caso ci si ritrovi in mezzo?

Vediamolo insieme:

  • prendere immediatamente più informazioni possibili del veicolo del responsabile (numero di targa, modello, colore…);
  • Indicare il luogo esatto, la data e l’ora dell’avvenimento;
  • trovare il maggior numero possibile di testimoni;
  • se trovate un animale abbandonato occorre denunciare immediatamente il ritrovamento chiamando le forze di polizia o il 112;
  • RIvolgersi al servizio veterinario Usl, anche nel caso in cui si volesse adottare un trovatello per accertare lo stato di abbandono.

Insomma, sono sempre di più gli appelli che inducono le persone a non allontanare da sé i propri animali. Si tratta di un’azione crudele, insensibile e meschina, in grado di provocare gravi danni alle sue vittime, provocando anche la morte.

Portare in vacanza il proprio pet può risultare complicato e difficile, ma esistono molti rimedi che possono facilitare la vita e l’organizzazione delle tanto attese ferie, basta trovare la soluzione più adeguata e che preveda la presenza del vostro amico a 4 zampe.

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